GEOGRAFIA DEL MARE E INCLUSIONE
BLU SPAZZOLUCCIO, il cavalluccio
– La Rosa Salvatore
Il progetto nasce dall’esigenza di sviluppare la competenza in materia di cittadinanza. Questa competenza si riferisce alla capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente alla vita civica e sociale, in base alla comprensione delle dinamiche sociali ed economiche che influiscono sulle relazioni interpersonali e sull’adozione di comportamenti sostenibili. Per diventare dei cittadini consapevoli è indispensabile conseguire la capacità di impegnarsi efficacemente con gli altri per giungere ad un interesse comune come ad esempio lo sviluppo sostenibile della società. Ciò presuppone l’acquisizione di pensiero critico e di abilità integrate che permettano di partecipare in modo costruttivo alle attività della comunità, oltre che al processo decisionale a tutti i livelli. Poiché il nostro pianeta è costituito per la maggior parte da acqua, l’ocean citizenship ricopre una dimensione importante verso la maturazione dello status di cittadino informato, poiché essa descrive una relazione tra la vita quotidiana e la salute dell’ambiente costiero e marino. Nella scuola italiana la geografia del mare trova poco spazio, specialmente se i plessi scolastici sono localizzati in comuni distanti dalla costa. L’idea generalizzata è che le azioni compiute a distanza di chilometri dagli oceani non possano avere nessuna ripercussione su di essi. In realtà, a ben pensarci, c’è uno stretto legame. Basti pensare all’inquinamento dei fiumi che influisce negativamente sugli ecosistemi oceanici.
Un altro aspetto importante della competenza di cittadinanza è la consapevolezza della diversità. Valorizzare il funzionamento umano in ogni sua espressione risulta fondamentale poiché bisogna trasmettere l’idea che essere diversi non significa essere “strani” ma avere qualcosa di particolare da dare agli altri per raggiungere obiettivi condivisi.
Partendo da queste considerazioni e dall’analisi dei contesti delle classi seconde della scuola Primaria A. Frank di Muggiò, è stato elaborato un progetto che ha avuto inizio dalla stesura di una storia fantastica il cui protagonista è un cavalluccio marino, con disturbo dello spettro autistico, che inizialmente veniva considerato strano dagli altri abitanti del reef e che poi è diventato per tutti un punto di riferimento per la difesa dell’ambiente e del suo equilibrio naturale. Il percorso ha proseguito con la lettura animata del testo e si è concluso con la realizzazione, in piccolo gruppo e con materiale di riciclo, dei personaggi contenuti nel racconto. Gli obiettivi del percorso didattico sono stati: promuovere l’affezione emotiva al mare; insegnare ai bambini che si può “creare con gli scarti”; favorire l’inclusione dei bambini con DVA; attivare gli alunni al rispetto della diversità e all’idea che le differenze arricchiscono.
La metodologia laboratoriale adottata ha favorito la nascita di riflessioni a proposito dei comportamenti sostenibili che si possono adottare facilmente per cambiare le abitudini “terrestri” dannose per l’ambiente marino come ad esempio: ridurre la quantità di rifiuti portando l’acqua da bere a scuola in una borraccia anziché in bottigliette di plastica monouso; dividere la spazzatura in modo corretto. Le discussioni guidate hanno permesso, in ambito ecologico, di esplicitare: l’importanza della raccolta differenziata e del riuso; l’idea che il mare è di tutti; che gli ecosistemi marini devono essere difesi anche a distanza.
Dal punto di vista dell’inclusione, gli studenti, sono diventati più consapevoli della “speciale normalità” cioè che tutti siamo specialmente diversi e che ognuno di noi può offrire il proprio contributo. I bambini, tramite le attività artistico manuali proposte, hanno potuto sperimentare che l’inclusione non si realizza mediante l’idea di omologazione che parte dal presupposto che tutto deve essere dato a tutti, ma mediante l’equità dell’offrire a ognuno ciò di cui ha bisogno. Seguendo questo principio gli alunni hanno avuto modo di concorrere, ognuno mettendo a disposizione degli altri le proprie abilità, alla realizzazione dei personaggi della storia.
Il lavoro in piccolo gruppo ha permesso l’incremento della socializzazione e della cooperazione tra pari. Infatti attraverso l’impegno spalla a spalla ciascun membro della classe ha avuto più occasioni di confronto e crescita migliorando così le proprie competenze sociali e civiche.
Docenti: Simona Di Bello, Maria Fontanabella, La Rosa Salvatore.
Educatrice: Gatti Manuela